L’immunoterapia è una delle ultime scoperte tra le terapie contro il cancro.
Oggi disponiamo di più opzioni terapeutiche che prevedono, in aggiunta alle terapie convenzionali di provata efficacia clinica, come chirurgia, chemioterapia, radioterapia e ormonoterapia, nuovi approcci di terapia dei tumori derivati dalla conoscenza di molteplici meccanismi coinvolti nella trasformazione neoplastica e nella progressione di malattia.
Tra queste strategie, attualmente utilizzate prevalentemente nell’ambito di studi clinici, la vaccinoterapia, detta anche immunoterapia oncologica, rappresenta un trattamento che mira ad indirizzare l’attività del sistema immunitario del paziente affetto da cancro contro le proprie cellule tumorali. (I vaccini: Quanti e quali tipi ne esistono?)
Che cos’è e come funziona l’immunoterapia o vaccinoterapia?
Si tratta di una strategia terapeutica innovativa utilizzata nella terapia dei tumori.
Il vaccino somministrato in presenza della patologia “addestra” il sistema immunitario del paziente a riconoscere e combattere le cellule tumorali con maggiore efficacia. (Il vaccino preventivo per le patologie tumorali: cos’è e come funziona)
Ma perchè è necessario questo trattamento?
Nella comparsa dei tumori, le cellule mutate presentano sulla loro superficie antigeni in grandi quantità, questi sarebbero teoricamente capaci di indurre una potente risposta immunitaria, come accade per i batteri e i virus, ma in realtà, nella quasi totalità dei casi, non promuovono una risposta adeguata.
È come se queste cellule fossero invisibili ai sistemi di difesa dell’organismo. Anzi, il sistema immunitario nel microambiente infiammatorio che circonda le cellule tumorali può addirittura favorire la loro moltiplicazione e quindi la progressione neoplastica.
L’immunoterapia oncologica, dopo due secoli di ricerche, si affianca oggi alla chemioterapia e alle terapie a bersaglio molecolare nella cura della patologia neoplastica. Rispetto a queste ultime, le terapie immuno-oncologiche hanno come obiettivo il sistema immunitario ed operano nel tentativo di riattivarlo direttamente in modo da eliminare le cellule neoplastiche, oppure di inibire meccanismi di soppressione esercitati dal tumore.
L’immunoterapia riveste un interesse particolare per i seguenti motivi:
- la risposta immunitaria può attaccare singole cellule tumorali, cellule quiescenti e cellule metastatiche. In tal modo si differenzia dalla chemioterapia e dalla radioterapia che colpiscono selettivamente cellule in divisione mitotica;
- non agendo direttamente sulle cellule tumorali in moltiplicazione, non determina la selezione di ceppi cellulari resistenti;
- può prevenire la comparsa di recidive grazie al meccanismo della memoria immunologica, cioè della capacità dell’organismo di ricordare gli antigeni che hanno indotto la risposta immunitaria e reagire nel caso si ripresentino
Applicazioni cliniche dell’immunoterapia oncologica
Nell’ultimo decennio la maggior parte dei dati clinici relativi all’utilizzo della vaccinoterapia anti-tumorale è stata prodotta nel melanoma cutaneo.
Questa neoplasia, per l’assenza di valide opzioni terapeutiche quando è metastatica, rappresenta il
modello principale di sperimentazione clinica dei vaccini terapeutici.
Differenti approcci di vaccinoterapia sono attualmente attivi, nell’ambito di studi clinici di fase II o di
fase III, in pazienti affetti da melanoma cutaneo, tumore del polmone, della prostata, del rene, della mammella, dell’ovaio e nelle neoplasie ematopoietiche. Peraltro, nuovi studi clinici sono in fase di
attivazione per altri tumori.