La pianta
La Rhodiola rosea è una pianta della famiglia delle Crassulaceae, cresce spontaneamente soprattutto nelle fredde zone del nord Europa (Lapponia e Scandinavia) e del nord Asia (Siberia Orientale ed Occidentale) ad altitudini di 3000 / 5000 mt. sul livello del mare. La pianta presenta un arbusto di circa 35 centimetri, ben adattato a vivere in zone impervie e rocciose di catene montuose a elevate altitudini. Le piante di Rhodiola rosea sono dioiche, cioè esistono piante maschili e piante femminili. I numerosi fusti di consistenza carnosa nascono da un robusto rizoma. Le foglie sono semplici, spesse, succulente, e tendono al verdazzurro. I fiori sono riuniti in infiorescenze terminali, hanno colore giallo, arancione o rosso e profumo gradevole che assomiglia a quello di una rosa, infatti il nome Rhodiola deriva dal greco
rhodon = rosa col suffisso -iola e significa appunto “piccola rosa”.
La droga vegetale
La parte della pianta che viene utilizzata in fitoterapia è il rizoma che viene chiamato semplicemente “Rodiola”, oppure “Radice artica” visto l’habitat freddo in cui cresce, oppure ancora “radice dorata” viste le sue preziose proprietà.
I composti farmacologicamente attivi della rodiola sono glicosidi fenolici, acidi organici (gallico, caffeico e clorogenico), flavonoidi, catechine, proantocianidine e tannini. Il principal glicoside fenolico è il salidroside, altri glicosidi presenti nella rodiola sono: rosavina, rosina, rosarina, rosiridina e rodioniside. Il para-tirosolo, un composto fenolico, è presente nella rodiola in discrete quantità. Le proprietà della rodiola sono state attribuite principalmente al para-tirosolo ed al salidroside.
Azione adattogena ed antistress
La Rhodiola rosea è, ad oggi, una delle più popolari piante utilizzate nelle aree sovietiche, alla quale è sostanzialmente riconosciuta un’azione che è definita “adattogena”. Tale proprietà terapeutica è riconducibile ad attività coadiuvanti il sistema neuro-endocrino e immunitario di un organismo nella risposta non specifica allo stress.(Le conseguenze dello stress sulla salute) In particolare, si intende la capacità di modulare il mantenimento o il ripristino dell’equilibrio fisiologico di un soggetto esposto a perduranti condizioni ambientali sfavorevoli, senza arrecare effetti collaterali. In parole povere è un “normalizzante”.
Azione di miglioramento del rendimento psico-fisico
Da alcune ricerche sembrerebbe che il meccanismo d’azione di questi principi attivi risieda nella loro capacità di interagire direttamente con ormoni e neurotrasmettitori (quali serotonina, adrenalina e dopamina) deputati al controllo e alla regolazione di stati neurologici (quali sonno, depressione, memoria e appetenza), stimoli motori e funzionalità cardiovascolare. Tale effetto in alcuni casi è stato dimostrato esplicarsi, attraverso l’inibizione dell’enzima deputato all’inattivazione della serotonina e alla possibile contemporanea interferenza nel trasporto di un suo precursore. (leggi anche: I benefici della Withania Somnifera: la pianta che agisce contro lo stress)
Azione di inibizione sul senso di fame
Nella Fitoterapia moderna, numerosi sono gli integratori e i formulati attualmente in commercio proposti come sostegno e coadiuvanti dei regimi dietetici ipocalorici. Sono state infatti dimostrate proprietà “anti-fame” della Rodhiola nel caso venga assunta prima dei pasti e lipolitiche , che favoriscono, cioè, la mobilitazione degli acidi grassi dai depositi adiposi.
Effetti collaterali
La rhodiola appare una droga sicura; gli studi clinici non hanno evidenziato effetti collaterali di rilievo. Tuttavia studi clinici preliminari suggeriscono che un estratto di rhodiola alla dose di 1,5 – 2,0 g, ovvero più di cinque volte la massima dose giornaliera utilizzata può provocare irritabilità ed insonnia.