La longevità non è una questione di genetica, o di fortuna. Oggi non si contano le ricerche scientifiche, in continuo aumento, che sempre più chiaramente che è lo stile di vita a giocare un ruolo centrale nel determinare non solo quanto si vive, ma anche in quali condizioni di salute. Ecco allora, a quasi 30 anni dalla sua scoperta, una nuova proteina, che pare possa essere importante nella longevità, e nella qualità della vita: la proteina Klotho, considerata un biomarcatore promettente della salute e della longevità. I suoi livelli nel sangue possono aumentare o diminuire in risposta a nutrimento, attività motoria, e persino alle scelte fitoterapiche.
Klotho: una proteina con tante funzioni
La proteina Klotho è stata scoperta nel 1997, ha una attività ormonale, ed è coinvolta in meccanismi antinfiammatori, antiossidanti e regolatori del metabolismo.
In modelli animali, la sua assenza accelera l’invecchiamento, mentre l’aumento dell’espressione genica di Klotho prolunga la durata e la qualità della vita. E la buona notizia è che questa proteina è sensibile alle abitudini quotidiane, in particolare alla dieta e all’uso di sostanze naturali.
Un’alimentazione sana, ricca di vegetali freschi, fibre e micronutrienti antiossidanti, non solo previene le malattie croniche, ma può aumentare direttamente i livelli di Klotho. In uno studio pubblicato su Nutrients nel 2022, viene evidenziato che l’adesione alla dieta mediterranea era significativamente associata a valori più alti di Klotho plasmatico. Questo effetto non è stato osservato con le diete low-carb o low-fat, suggerendo che non basta contare i macronutrienti: conta la qualità e la sinergia degli alimenti.
Anche il punteggio nel Healthy Eating Index (uno strumento che misura la qualità di una dieta in base a quanto si allinea con le linee guida alimentari statunitensi) si è dimostrato positivamente correlato con Klotho, come riportato in uno studio del 2023 su 8456 adulti di età compresa tra 40 e i 79 anni.
Fitoterapia e Klotho: quando le piante sostengono la longevità
Anche alcuni rimedi naturali e principi attivi vegetali mostrano inoltre la capacità di stimolare l’attività della proteina Klotho.
Anche su questo insistono più studi, tra cui uno pubblicato su Molecular Medicine Reports che ha dimostrato che la curcumina, componente attiva della Curcuma longa, aumenta l’espressione genica di Klotho.
Inoltre, una recente review ha approfondito il ruolo terapeutico e diagnostico della proteina Klotho, indicando tra le molecole promettenti anche resveratrolo e ginseng.
La prevenzione naturale è sempre più importante
La misurazione della proteina Klotho potrebbe diventare uno strumento clinico per valutare l’efficacia di programmi alimentari e protocolli fitoterapici. A differenza di glicemia o colesterolo, che spesso forniscono informazioni solo in presenza di patologia, Klotho sembra in grado di riflettere il potenziale biologico di salute e longevità.
Uno studio molto recente, pubblicato su Metabolites, propone proprio Klotho come biomarcatore integrativo nella medicina dello stile di vita, evidenziandone il legame con tutti e sei i pilastri: alimentazione, esercizio, sonno, gestione dello stress, connessioni sociali e astensione da sostanze tossiche.
Il futuro della medicina passa quindi da una visione preventiva, integrata e misurabile. Klotho rappresenta un ponte tra la ricerca molecolare e la medicina naturale, confermando che le scelte quotidiane hanno il potere di dialogare con il DNA. Con la dieta giusta e i rimedi fitoterapici più adatti, sembra quindi possibile non solo vivere più a lungo, ma farlo con energia, lucidità e vitalità.