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Il cortisolo: che cos’è? A cosa serve?

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Il cortisolo è prodotto e secreto nella porzione corticale delle ghiandole surrenali, due piccoli organi posti sopra i reni. La produzione di questo ormone è regolata dall’asse ipotalamo-ipofisi-surrene, costituito da tre organi fondamentali:

  • L’ipotalamo: è un fondamentale centro di coordinamento presente nel cervello; quando la concentrazione plasmatica di cortisolo diminuisce, l’ipotalamo rilascia un fattore chiamato “fattore di rilascio della corticotropina”(CRH).
  • L’ipofisi: è una piccola ghiandola localizzata sotto l’encefalo che riceve l’informazione dall’ipotalamo e viene così stimolata a produrre l’ormone adenocorticotropo (ACTH).
  • Le ghiandole surrenali: sono le destinatarie dell’ACTH, appena ricevono il segnale dall’ipofisi iniziano a produrre e rilasciare cortisolo.

Affinché sia prodotta una normale quantità di cortisolo, l’ipotalamo, l’ipofisi e le ghiandole surrenali devono funzionare adeguatamente.

La maggior parte del cortisolo nel sangue è legato a proteine trasportatrici, in particolare la transcortina e l’albumina, solo una piccola percentuale è libera ed è proprio questa quota non legata alle proteine che è biologicamente attiva.

L’importanza del ritmo biologico del cortisolo

Normalmente, la concentrazione di cortisolo nel sangue aumenta e diminuisce seguendo un “ritmo circadiano” che raggiunge il picco al mattino presto, per poi decrescere durante il giorno, raggiungendo il punto più basso intorno a mezzanotte.

La mattina presto raggiunge concentrazioni di 10-25 µg

La sera la concentrazione cala fino a 5-10 µg

Risulta fondamentale che il cortisolo segua questo ritmo, perchè in condizioni opposte si potranno creare grossi scompensi nell’individuo in quanto il cortisolo è un ormone fondamentale che regola tantissime funzioni dell’organismo.

Ruoli del cortisolo

Il cortisolo viene prodotto dall’organismo quando questo si trova in una situazione di stress. (Le conseguenze dello stress sulla salute)

Per STRESS si intende la risposta dell’organismo a stimoli nocivi che perturbano il suo equilibrio interno, la risposta è caratterizzata da una serie di modificazioni psicofisiche e comportamentali atte a consentire all’organismo la reazione di difesa, per poi ritornare in breve tempo alla condizione di omeostasi iniziale.

L’agente stressante (stressor) può essere di natura fisica come in caso di traumi fisici, fatica, infezioni; o psichica come un trauma psicologico ma anche una gioia improvvisa o un impegno lavorativo.

Effetti fisiologici del cortisolo:

  • Mette a disposizione i substrati energetici (glucosio) per consentire all’organismo di far fronte alle aumentate richieste energetiche legate alla condizione di stress;
  • incrementa la produzione di glucosio stimolando la gluconeogenesi epatica: processo metabolico che determina la produzione di glucosio a partire da substrati non glucidici bensì di origine proteica e lipidica;
  • reperisce questi substrati attraverso la proteolisi e la lipolisi ovvero la degradazione delle proteine in aminoacidi e dei lipidi in acidi grassi. I tessuti maggiormente “attaccati” sono muscoli e osso (fonti proteiche) e tessuto adiposo;
  • aumenta il glucosio nel sangue;
  • decrementa l’utilizzo del glucosio, risparmiandolo in particolare per il cervello e globuli rossi;
  • sostiene l’azione delle catecolamine (adrenalina e noradrenalina) sul sistema cardiovascolare;
  • nel breve tempo stimola il sistema immunitario ma se stimolato a lungo lo sopprime;
  • incrementa la vigilanza.

Nella risposta di stress, l’aggiustamento risulta inizialmente benefico perché aumenta la nostra performance, e ci riporta alla situazione di equilibrio iniziale ma se protratto nel tempo o se particolarmente impegnativo, il tentativo di rendere l’organismo capace di rispondere positivamente alle richieste porta ad un sovraccarico e un’usura dei sistemi di adattamento con comparsa di disturbi funzionali e, successivamente, di vere e proprie malattie d’ organo.

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