Gli adolescenti di oggi stanno vivendo un periodo profondamente difficile, un quadro che vede l’Italia fra i primi posti nel mondo, un quadro complicato da misurare dal lato epidemiologico perché non è una malattia codificata da alcun sistema nosografico e perché spesso non arriva alla sanità.
Adolescenti e ritiro sociale
Un quadro in mutamento: dalla classica età del tardo adolescente/giovane adulto, in Italia fino a qualche anno fa riguardava il passaggio medie-scuole superiori, ma ora invece è sceso alle elementari, a volte anche prima del passaggio alle medie.
Le cause sono spesso multifattoriali e implicano aspetti caratteriali, familiari e sociali. Il sentimento dominante è legato alla vergogna e alla paura di essere giudicati per le proprie mancanze e per i propri fallimenti. (Disagio giovanile, ansia e depressione: i numeri del post Covid in Italia, Le conseguenze post Covid negli adolescenti: ansia, depressione, DCA e disturbi del sonno)
Le cause favorenti possono essere collegate ad una cultura familiare prestazionale e pressante, ad un’esperienza scolastica percepita come competitiva, non inclusiva ed etichettante, a episodi di bullismo, a difficoltà nel gestire il confronto con i coetanei e i compagni di classe, a relazioni complesse con uno o più insegnanti, a ridotte esperienze di socializzazione/sportive/ricreative con i coetanei fin dalla più tenera età o ad esperienze di socializzazione eccessivamente mediate dai genitori.
I 3 stadi del ritiro sociale
- 1° stadio: le persone in situazione di disagio, generalmente adolescenti o preadolescenti (anche se non mancano casi di esordio più tardivo), iniziano a sentire la difficoltà di frequentare la scuola, le attività sportive e tutte le occasioni in cui si trovano assieme ad altre persone, anche della propria famiglia.
- 2° stadio: il ragazzo non va più a scuola, ha abbandonato definitivamente lo sport, non esce più con gli amici, piano piano si chiude in casa ed evita tutte le occasioni di socialità, non risponde più al telefono o ai messaggi e si inizia ad alterare il ritmo sonno-veglia.
- 3° stadio: la chiusura si è fatta totale e coinvolge ogni ambito della vita del ragazzo, che resta chiuso in camera, vive un ritmo sonno-veglia capovolto e non intrattiene più rapporti nemmeno con i propri familiari; nei casi più gravi alcuni ragazzi smettono di lavarsi, di tagliare i capelli, di pulire la loro stanza o di cambiarsi i vestiti, talvolta inizia compiere azioni di autolesionismo.
Intercettazione precoce dei segnali di ritiro negli studenti
Gli adolescenti ritirati spesso vengono intercettati dal sistema scolastico e sociosanitario.
La prassi, in cui il coordinatore della classe, telefona alla famiglia per avere informazioni ed invitare, eventualmente ad un colloquio, può essere considerata una azione preliminare che permette di valutare
l’opportunità di proseguire con le azioni successive o di rinviarle, restando in attesa vigile del miglioramento della situazione.
Gli interventi si attivano attraverso la collaborazione con scuola, famiglia, servizi sociali e sanitari con progetti individualizzati e/o a piccolo gruppo, che possono prevedere interventi a domicilio e attivazione di modalità di lavoro in sinergia con il territorio, con l’obiettivo del graduale rientro sociale e scolastico.
Gli interventi da mettere in campo devono essere mirati, tempestivi e specifici, condotti con un approccio transculturale e devono tener conto dei fattori protettivi e dei fattori di rischio presenti, della capacità supportiva della famiglia, delle risorse del contesto e utilizzare modalità di comunicazione appropriate.
L’importanza della tempestività
E’ possibile che per i quadri di ritiro, come per molti disturbi psicopatologici in età evolutiva, rilevazione e trattamento tempestivi comportino una migliore prognosi, mentre al contrario ritardi nella segnalazione e nella presa in carico potrebbero aggravare il quadro.
I casi conclamati, gravi di ritiro sociale afferiscono ai Servizi di Neuropsichiatria infantile.
Il primo passo è una valutazione diagnostica psicopatologica del ragazzo ritirato ed una valutazione delle risorse e criticità ambientali.
A seconda della gravità del ritiro e/o della compresenza di quadri psicopatologici in comorbidità vengono attivate risposte terapeutiche di intensità gradualmente modulabile:
- colloqui individuali
- colloqui per i familiari
- gruppi educativi per i ragazzi e per i genitori
- terapia farmacologica